
Ferma come una biscia che si finge morta
ma con gli occhi spalancati sul fondale
guardava l’acqua in cui bere senza sale
senza la gola amara, solo la lingua liquida del fiume
tra le foglie di frassino e il canneto.
Sopravviveva in quel verde – in una tregua
mentre il greto le asciugava il vestito
con una luce di erba, ossa, ghiaia.
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